Chi mi conosce sapeva già da venerdì pomeriggio (da quando la BBC ha annunciato che a mezzanotte avrebbe annunciato che ieri sera avrebbe annunciato il nuovo Dottore), che stamattina avrei postato le mie elucubrazioni su chiunque fosse stato scelto.
Ora, siccome il chiunque in questione non è un tipo mai visto prima, come lo era Matt Smith quel freddo sabato di gennaio di 3 anni fa, ma un attore con cui sono fissata da secoli, da quando l’ho visto in Fortysomething (che, per chi non lo sapesse, è una mini-serie che mi ha rovinato la vita, facendo nascere le mie fisse per: a) Hugh Laurie; b) Benedict Cumberbatch; c) Anna Chancellor; e appunto d) Peter Capaldi) per la prima volta, nei panni dell’adorabilmente schizofrenico Dr. Ronnie Pilfrey, ovviamente la presenza di un post dedicato qui sul blog era più che scontata.
In realtà, forse avere a che fare con un attore diverso mi avrebbe dato la possibilità di scrivere qualcosa di sensato, di criticare (in bene o in male) la scelta. Con Peter, posso solo fare gridolini di gioia (che sono comunque un passo avanti rispetto al pianto isterico, alle urla, ai salti per la stanza e al tremore post-annuncio di ieri sera) e cercare di riprodurli per iscritto qui sul blog.
UUUUUH! AAAAAAH! OOOOOOH!
Peter è anche stato co-protagonista della s2 di una delle mie serie preferite degli ultimi anni, The Hour, che la BBC ha pensato bene di non confermare per una terza stagione (vi odio tutti). Lì, aveva un specie di liason con Anna Chancellor (anche lei sempre sia lodata). Anna Chancellor che sarebbe perfetta nei panni di qualunque cosa in Doctor Who. Hai sentito, Moffat?
Devo ringraziare Ste-Moo, perché ha trovato l’unico modo per farmi accettare la dipartita di Matt Smith/Eleven che, negli ultimi tre anni, era riuscito a diventare il mio Dottore preferito di sempre, riuscendo a scalzare addirittura i classici Three e Four. Pensavo che avrei pianto, sarei stata malissimo e avrei odiato a prescindere chiunque avesse preso il suo posto, almeno prima di vederlo in azione. E invece, Moffat m’ha dato Capaldi, ed io ho pianto di gioia a sentire il suo nome. Che dire, io e Steven ragioniamo allo stesso modo o, almeno, vediamo (e sentiamo) Doctor Who nello stesso modo – due giorni prima dell’annuncio, ho twittato un link ad una fan-letter su Doctor Who scritta da Capaldi a Radio Times, dicendo “DEVE essere lui“, anche se non ci speravo nemmeno un po’ che fosse davvero lui.
Sono una veggente.
Insomma, everything is Peter Capaldi and nothing hurts.
